I Fratelli Coppedè nella Genova “Fin de siecle”

Genova è una città da sfogliare. Come una rosa, petalo dopo petalo, ti rivela aspetti sorprendenti: vere perle architettoniche quasi sconosciute ti passano sotto gli occhi.

A Genova puoi trovare molti esempi di palazzi e decorazioni in stile Liberty e Art Nouveau, ma pochi sanno che i maestri del Liberty, i Fratelli Coppedè, sono gli artefici di alcune ville e palazzi genovesi che puoi scoprire grazie a un itinerario “fin de sieclè”.

Il Grand Hotel Miramare, alle spalle di Palazzo del Principe e proprio davanti alla Stazione Marittima, da cui partivano i grandi transatlantici dei primi del ‘900, fu costruito da Gino Coppedè a inizio ‘900 e le sue sale ospitarono ricevimenti e feste mondane. Oggi è stato trasformato in appartamenti, ma l’insegna è ancora chiaramente visibile. Da qui raggiungi facilmente a piedi via Cairoli, dove, tra i palazzi antichi protetti dall’UNESCO, trovi Palazzo della Meridiana: le sue sale vennero fatte ridecorare su progetto dei Fratelli Coppedè nei primi anni del ‘900, quando questo palazzo era sede degli uffici dell’assicuratore scozzese Evan Mckenzie, per cui i due famosi architetti costruirono anche il Castello McKenzie.

In centro città, di fronte alla splendida fontana di piazza De Ferrari, c’è il Palazzo della Borsa. All’interno si possono visitare alcune sale decorate in maniera superba da Adolfo Coppedè. Del resto, sei nella lunga via XX Settembre, un vero tuffo nel Liberty: basta alzare gli occhi per farsi affascinare dalle splendide strutture per poi arrivare in via Maragliano al civico 2 e trovare Palazzo Zuccarino, costruito da Gino Coppedè nel primo decennio del ‘900.

Per respirare un po’ d’aria di mare vai in corso Italia, la promenade genovese, dove trovi Villa Canali, un’altra splendida opera dei Coppedè, ora sede della Fondazione Gaslini. In fondo alla passeggiata a mare, c’è il coloratissimo borgo di Boccadasse con il suo intreccio di creuze e viuzze. Anche qui i Coppedè hanno lasciato il loro segno: il Castello Turcke, in Capo Santa Chiara, si affaccia sul mare impetuoso da un fantastico belvedere.

E infine l’opera massima di Coppedè: il Castello MacKenzie, nella zona di Manin. Definito “capriccio da Re”, è un fiorire di merlature, scale che si incrociano, ferri battuti: ti sembrerà di entrare nel mondo di Escher, un mondo dove la fantasia non ha fine, all’esterno come all’interno e dove elementi naturali si uniscono all’opera umana senza soluzione di continuità. Oggi ospita un’importante casa d’aste.