Era una giornata in cui il ponente soffia leggero quando la mia amica Gudrun, stambecco tedesco appassionato delle alture liguri, mi ha convinto a risalire il sentiero che da Camogli porta a Porto Pidocchio passando per San Rocco.
Per un bradipo delle pianure come me, che ama andar lungo i fondovalle a caccia dei villaggi di antico lignaggio e risale le alture solo in auto è stato un vero trauma. Fortunatamente, conoscendomi, per il ritorno Gudrun aveva studiato l’alternativa bradipo, cioè ritorno con i servizi turistici Golfo Paradiso.
In un pomeriggio di inizio settembre partiamo: treno regionale da Brignole direzione La Spezia e in circa mezz’ora si arriva a Camogli. Fuori dalla stazione, 150 metri circa a sinistra impattiamo in una costruzione bianca nuova che stona in modo orrendo con le case vicine e a sinistra troviamo la strada che sale a San Rocco: una scalinata a gradoni che costeggia il torrente Gentile, con oche ora quasi all’asciutto. La scalinata è ombreggiata da alberi abbastanza fitti e qui fiancheggia il B&B da Roberto, dove si sentono sempre voci di bimbi che giocano e si divertono nel bel giardino e tra le fasce.
Comincio ad arrancare, mentre Gudrun sale tranquilla col suo zainetto e per rifiatare prendo il mio smartphone e comincio a fotografare: c’è una vista che rianimerebbe anche un morto… 🙂
A parte il povero rassegnato, a metà strada ci permettiamo una lunga pausa per un caffè ristoratore da una sua amica quindi ripartiamo per arrivare a San Rocco dopo circa 20 minuti. Ci rinfreschiamo alla fontana sotto la chiesa, e a questo punto le foto non mancano prima e durante la discesa!
San Nicolò di Capodimonte è una bellissima chiesa romanica del XII secolo, ma purtroppo oggi è chiusa. Di fronte alla chiesa però c’è una villa con un bellissimo risseau che raffigura le fasi lunari – il risseau è una tecnica tipicamente ligure, usata soprattutto su sagrati e piazze, per costruire disegni e ornamenti con i ciottoli di mare. Non possiamo fotografarlo perché un bel tipo ci passeggia sopra parlando al telefonino… ma almeno ci siamo rifatte gli occhi!
Continuiamo a scendere verso Porto Pidocchio, lungo un sentiero ombreggiato di bosco misto e arriviamo al ristorante Il Mulino da Drin, dove ci fermiamo a prendere un gelato e bere un succo. Rinfrescate proseguiamo, e troviamo il Museo della pesca: mi pare situato in un luogo improbabile, ma poi scopro che è ricavato nel magazzino utilizzato una volta dai pescatori e si trova proprio di fronte alla Tonnarella di Camogli: conserva documenti, strumenti della pesca, e una postazione video interattiva. È veramente un salto nel mondo della pesca professionale, molto particolare! Proseguiamo per l’approdo di Porto Pidocchio, affollato di turisti e ci rechiamo all’imbarcadero, per tornare a Camogli.
Lo spettacolo delle case arrossate dal sole calante è meraviglioso
Decidiamo di fare una passeggiata sul lungomare e fermarci per un’apericena dal Barcollo: un nome, una garanzia. Iniziamo con un mojito e una birra accompagnato da due piatti di assaggini, ma terminati i nostri aperitivi, decidiamo che davanti a uno spettacolo così bello è un peccato alzarsi: ordiniamo un piatto di carpaccio di pesce e un pigato dell’Albenganese, fantastico connubio. Dopo un’ora e mezza abbondante ci alziamo dal tavolo soddisfatte, quasi mantenendo fede al nome del locale.
È ora di tornare e ci avviamo verso la stazione per recuperare un treno per Genova. Passiamo davanti alla pasticceria Revello e il profumo dei camogliesi al rum originali ci attira inesorabilmente come una scia: non possiamo non entrare e comprarcene un pacco da portare a casa!
Già… E voi pensate che i camogliesi al rum siano arrivati a Genova? Eh, no! Ci vuole pure l’after dinner, dopo aperitivo e cena, per concludere una meravigliosa giornata! E poi ci vuole energia per risalire il vento di ponente.
Bellissimo: ho ripercorso felicemente con le due amiche, idealmente, un itinerario che un camminatore DOC non può non inserire nel suo taccuino di viaggio.
Grazie! se avessimo avuto tempo anche il percorso fino a Punta Chiappa è bellissimo, e se avessi avuto fiato e più tempo, partendo al mattino e non al pomeriggio sarebbe stato bello andare a piedi fino a Portofino! http://bit.ly/UdweEU
Quante volte abbiamo fatto questa strada!!!! Mangiavamo dal Drin e dormivamo a San Rocco, nella dependance della pensione. Che bello svegliarsi al mattino con il rumore dei vaporetti e scendere alla Punta. Sono anni che non ci vado più ma mi è rimasta nel cuore..